La Coppia: istruzioni per l’uso (prima puntata)
Un viaggio nella vita di coppia, alla ricerca della ricetta del amore ai tempi d’oggi.
A quasi tutti è capitato almeno una volta nella vita d’innamorarsi, quell’insostenibile leggerezza dell’essere, quella perdita pressoché totale della lucidità mentale!
Esiste solo lui/lei, anche tu diventi etereo, è tutto un “veramente il verde è il tuo colore preferito? Anche il mio!”, quando fino a ieri il massimo dello sforzo cromatico era il grigio topo.
Tra un “sei bellissima” e un “Sei l’uomo perfetto per me”, si vive l’idillio dell’amore, ci si cerca in continuazione, il sesso va alla grande, non si ha bisogno di dormire, si vive al telefono tra un messaggio e uno squillo, non si mangia e non si beve, si vive – ma anche si muore! – per l’altro/a.
Poi cominci sempre più spesso a notare che lui/lei non ti cerca più come prima, non è più romantico/a come ai primi appuntamenti, il sesso sopravvive tra un “sono stanco” e un “ho mal di testa”, ti rendi conto che il verde lo hai sempre odiato da quando più o meno avevi 3 anni! L’idillio è finito, ne danno il triste annuncio il fatto che lui non sia più l’uomo perfetto per te e lei abbia smesso di curarsi e farsi bella come all’inizio.
Può accadere che si smetta di parlare, si faccia sempre meno sesso, si cominci a vedere solo ciò che non va, diventi tutto un “Tu non sei più come prima”, “Sei sempre il solito/a”, “Con te non si fa mai nulla di nuovo, non cambi mai”, ci si critichi, si è ostili, ci s’incolpi reciprocamente della propria infelicità e col tempo si arrivi a disprezzarsi persino.
Oggi, così poco propensi a tollerare le frustrazioni e poco disposti a metterci in gioco per affrontare le difficoltà, tendiamo a rivolgerci altrove alla ricerca della perfezione per noi, c’innamoriamo di nuovo, smettiamo di mangiare e bere, viviamo e moriamo di nuovo per un altro/a salvo poi ritrovarci a vivere i soliti problemi.
A questo punto, nel più illuminato dei casi quando finisce il primo idillio, se impari ad usare la tua intelligenza, capisci che non serve ricominciare da capo, ma che forse la cosa migliore è fermarsi e provare a lavorare sul tuo modo di stare in coppia.
Come provare a far funzionare le cose? Il primo pilastro su cui si fonda una relazione di coppia è la COMUNICAZIONE, proviamo a migliorarla:
In una relazione, se vuoi essere ascoltato è necessario che impari prima ad ascoltare. Non si tratta di sentire per trovare una risposta, ma di porgere tutta la tua attenzione ed apertura, affinché l’altro si senta a proprio agio per esprimersi. Evita di arroccarti sul tuo punto di vista, pensando che sia l’unico possibile, accogli l’altro da te come comprensibile, magari non necessariamente condivisibile, ma sicuramente rispettabile. Sentirsi compreso nei propri bisogni, nelle proprie ragioni e punti di vista, predispone maggiormente ad ascoltare quelli altrui.
Non smettere mai di raccontarti. Quando evitiamo di parlare perché potremmo scatenare le ire del nostro partner, potremmo risultare non apprezzabili o perché nella nostra testa non servirà ad avere ciò che desideriamo, i “non detti” troveranno strada all’esterno della coppia! Attenzione!!! Puoi dire tutto ciò che vuoi esprimere, ma devi fare attenzione a come lo dici, se lo fai non rispettando i sentimenti e i pensieri dell’altro sarà controproducente per te.
Evita di pensare che l’altro legga nei tuoi pensieri, se trovi che il tuo partner abbia commesso un errore nei tuoi confronti, non attendere che per infusione di onniscienza divina lo comprenda, raccontagli come ti sei sentito quando ha agito in una determinata maniera! È possibile che secondo lui/lei non ci sia stato nulla di sbagliato, raccontandoti puoi dare la possibilità di conoscere il tuo punto di vista.
Non dare per scontate le emozioni positive, se qualcosa ti ha fatto piacere è giusto che tu lo comunichi, non dimenticare le parole “grazie”, “mi dispiace”, “scusami”, il fatto che vi conosciate da mesi o anni non autorizza ad essere meno gentili, essere trattati bene, in modo gratificante, predispone a comportarsi altrettanto.Parole, parole, parole…ma fate attenzione anche alla comunicazione non verbale, gesti, comportamenti, mimica facciale ed atteggiamenti potrebbero essere indicativi dei “non detti”, ma solo indicativi. Non sostituire le parole, annuncia al tuo partner che senti ci sia qualcosa che deve dirti e renditi disponibile all’ascolto. Parimenti, non mettere il broncio per giorni e settimane, sperando che si crei una qualche congiunzione quantica tra la tua e la sua mente, lascia il broncio se vuoi, ma usalo per sottolineare le parole che ti racconteranno.
Quando l’altro non vuol parlare, parla tu ma con rispetto! Può accadere che alla domanda “Come stai? È successo qualcosa?” il tuo partner ti risponda “Bene. No, niente!”, osservalo. Se dovesse sembrarti non veritiera la sua risposta, non forzarlo a parlare, comunica le tue sensazioni, rispetta il suo momento, ma offri la tua disponibilità all’ascolto quando vorrà.
Fai spazio alle parole. A tavola, sul divano, in macchina, in coda alla cassa del supermercato, ovunque e quantunque non sprecare l’occasione di parlare con chi è al tuo fianco, fosse anche per dire “Potresti prendermi la cioccolata? Oggi ne ho bisogno perché sono nervoso/a e mi rilassa.” Lasciare vuoti di dialogo, crea ed aumenta gradualmente la distanza. Prima di scrivere o parlare con qualcuno attraverso pc e smartphone, ricorda che al tuo fianco c’è una persona in carne ed ossa, magari tutto quello che cerchi attraverso uno spazio virtuale è già lì davanti ai tuoi occhi.
Quando le parole sono “nude”, pronunciale con romanticismo! Fare l’amore può diventare una prestazione, una cosa da fare sperando che l’altro faccia in fretta perché non riesci a sentirti a tuo agio o perché hai dei tabù che non riesci o provi faticosamente a infrangere per far felice l’altro, perché dopo tanti anni lei/lui non riesce a capire, forse perché si spera ancora nella connessione quantica, che cosa ti faccia piacere o meno. La sessualità è una dimensione da vivere con desiderio, piacevolezza e libertà, se senti di doverla vivere alternativamente, fermati e concediti uno spazio di riflessione e lavoro su te stesso e la coppia.
A volte è sufficiente provare a prevenire i vissuti suddetti, racconta al tuo partner, con rispetto e delicatezza, del tuo corpo, di quali sensazioni provi e come intensificarle, se senti di poter essere ascoltato parla dei tuoi vissuti sulla sessualità.
La comunicazione efficace costituisce le fondamenta di una buona relazione, ho provato a dare qualche spunto di riflessione generale, qualora sentissi di avere difficoltà a comunicare con il tuo partner non avere resistenze a chiedere un aiuto esperto, magari anche provando a lavorare in tre: tu, lei/lui e la coppia!
Per provare a far funzionare le cose, bisogna costruire e fortificare altri pilastri, magari li vedremo nelle successive puntate.
Stay tuned!!!
“Dona a chi ami ali per volare, radici per tornare, e motivi per restare.” Dalai Lama
Se questo articolo ti è piaciuto metti un Mi Piace e Condividi su Facebook per farmelo sapere!
Scilla Battiato, psicologo e psicoterapeuta specializzata in bioenergetica. Laureata in Psicologia ad Indirizzo Clinico e di Comunità con il massimo dei voti e specializzata in Psicoterapia Umanistica ad indirizzo Bioenergetico, con lode. Iscritta all’Albo degli Psicologi delle Regione Puglia al Nr. 2486. Riceve per appuntamento presso il Centro Studi di Psicoterapia e Psicologia a Pulsano, a pochi minuti da Taranto.
“Le mie emozioni sono come le vostre, i vostri pensieri sono come i miei, forse – se non lo avete già compiuto! – quello che ci distingue è l’aver fatto il viaggio, quello alla scoperta di sé!”
Autore: Scilla Battiato
Scilla Battiato, psicologo e psicoterapeuta specializzata in bioenergetica. Laureata in Psicologia ad Indirizzo Clinico e di Comunità con il massimo dei voti e specializzata in Psicoterapia Umanistica ad indirizzo Bioenergetico, con lode. Iscritta all’Albo degli Psicologi delle Regione Puglia al Nr. 2486. Riceve per appuntamento presso il Centro Studi di Psicoterapia e Psicologia a Pulsano, a pochi minuti da Taranto.
“Le mie emozioni sono come le vostre, i vostri pensieri sono come i miei, forse – se non lo avete già compiuto! – quello che ci distingue è l’aver fatto il viaggio, quello alla scoperta di sé!”