Angeli e Demoni nei sogni

I messaggeri onirici dei nostri bisogni

Angeli e demoni nei sogni - I messaggeri onirici dei nostri bisogni

C apita di vivere notti, riempite da sogni, popolati di forze  oscure, demoni e diavoli. Ci si sveglia con una sensazione di paralisi corporea, tachicardia e terrore, si accende la luce e si scruta la stanza in cerca di oggetti o persone famigliari e rassicuranti. Ritornata la calma nel corpo, inquieti nell’anima, si riprova a riaddormentarsi, disturbati solo dal timore che si ritorni a sognare di essere rincorsi, di lottare o di essere posseduti dal diavolo o demoni.

Che avrà mai significato quel sogno? Si cerca una risposta nelle credenze religiose, nella cultura, nel senso comune, fino a quando non dimentichiamo tutto, almeno fino al sogno successivo simile.
Da sempre presente un dualismo nel nostro pensiero – bello e brutto, buono e cattivo, luce o ombra – viviamo immersi nella contrapposizione tra bene e male, Dio e Diavolo, generata, sostenuta e perpetuatosi soprattutto nelle credenze religiose.

L’etimologia del termine Dio rimanda all’immagine della Luce e del giorno, quindi, con un po’ di libertà letteraria, di ciò che può essere visibile, e vivere nella luce garantisce l’amore divino. Il Diavolo, in senso etimologico, è ciò che divide l’uomo da dio, ciò che allontana dalla luce del giorno e relega nell’ombra, dove l’amore divino non può essere ricevuto. Viviamo costantemente in balia della scelta tra bene e male, in un certo modo incanalati dal senso di colpa e inadeguatezza verso quello che la società, quindi in primis la famiglia, ha definito come bene.

Alla luce possiamo portare quelle parti di noi che la nostra coscienza accetta e, pertanto, quelle portate nelle relazioni, relegheremo invece nell’ombra, quei modi di essere che sono mantenuti separati, quindi inconsci, perché giudicati negativi.

La nostra zona in ombra si popola di quelle parti di noi che sono state odiate, giudicate, sminuite, umiliate, tradite, oppresse, trascurate, rifiutate ed abbandonate, tutte quelle parti che portiamo nel nostro inconscio affinché non vengano alla luce, comportando il rischio di perdere il tepore dei raggi solari.

È come se avessimo delle ferite che ci impedissero di esprimere il nostro vero Sé, la nostra natura, squarci nel nostro essere che ci rendono assenti rispetto alla naturale autoaffermazione, con la conseguente messa in discussione dei nostri diritti individuali, quali quello di esistere come individuo, di pretendere attenzioni e amore, di diventare autonomo e indipendente, di essere apprezzato e poter amare e lasciarsi amare.

Quando sogniamo di essere posseduti dal Diavolo, stiamo entrando in contatto con il nostro inconscio istinto all’affermazione di noi stessi, bloccato dalle potenti forze della nostra psiche più razionale. Il Diavolo rappresenta la scissione tra ciò che di noi accettiamo e portiamo nel mondo e quello che, invece, la neghiamo persino a noi stessi, ma che in realtà rappresenta ed è più legato a ciò che sentiamo.
La nostra Ombra è la parte repressa di noi, l’aggressività tende ad essere giudicata e condannata, per cui la reprimiamo, attraverso il blocco dei nostri naturali impulsi aggressivi, in quella che diventa una prigione muscolare corporea. Contraggo i muscoli impegnati nell’aggressione così non colpisco, non urlo e non mordo, non manifesto la mia rabbia, tanto che a lungo andare diventa anche inconsapevole

“Non sono arrabbiato!” – e così posso mantenere il mio posto “vicino” al sole, posso non sentire il senso di colpa per essere contravvenuto alle indicazioni della mia psiche, risultato dell’identificazione con le figure significative della mia crescita, e sentirmi al “sicuro”.

Il mio istinto aggressivo, naturale risposta emozionale ad una frustrazione o ferita, diventa qualcosa di pericoloso e quindi viene ricacciato in ombra, in una parte inconscia del mio essere.

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Fonti di ombra, sulla stessa linea causale e modale dell’aggressività, anche la sessualità, la nostra parte “femminile”, intesa come la possibilità di non fare, ma stare e contemplare la bellezza del nostro essere e dell’Esistenza, la possibilità di essere creativi nel fare ciò che ci appassiona, l’essere “soggetti” della nostra vita, di ciò che ci accade, degli avvenimenti e delle circostanze, e non oggetti.

Come possiamo lasciare che l’energia che reprimiamo per paura del “castigo” venga liberata? Come possiamo sentire la rabbia o il desiderio di provare il nostro piacere se queste ci mettono nella posizione di “peccare” e quindi di non ricevere l’amore e l’approvazione agognati? Se i sogni, spazio in cui le nostre difese e protezioni coscienti calano, ci mostrano le parti di noi che respingiamo, è comprensibile la nostra paura al risveglio! E così ci svegliamo, e le nostre difese ricominciano a “proteggerci”, respingendo di nuovo tutto nell’inconscio, cercando di mantenerci nella luce. Stare nella luce, però, ci costringe a intravedere gli angoli bui, e più ci allontaniamo da questi più le nostre ombre crescono, proprio quando camminiamo allontanandoci dal sole e la grandezza della nostra ombra aumenta. Più respingiamo le parti di noi che condanniamo nel nostro inconscio, più la loro energia cresce, rischiando di implodere, diventando autodistruttive.

Nel sogno, gli Angeli sono concepiti come forze buone, delle presenze in grado di aiutarci e guidarci in un momento di difficoltà o disagio psico/emozionale o in momenti in cui dobbiamo fare scelte importanti.
Forze spirituali potenti, fatte di luce divina, che ci rassicurano e spesso, ci suggeriscono vie d’uscita o soluzioni a situazioni problematiche, portatori di messaggi consolatori o in grado di condurci a mete desiderate ed agognate. La mente, al risveglio, vede loro come sostegni provenienti da Dio o come riflessi di qualcuno al di là di noi, ma sono, in realtà, immagini oniriche della nostra stessa natura, del nostro vero Essere, energie che provengono dalla nostra parte inconscia, che devono essere metabolizzate ed elaborate, per aiutare la nostra coscienza nel processo di crescita. Quella parte di noi che sa, conosce la nostra realtà al di là della nostra psiche, delle prigioni mentali che ci difendono da fantasmi reali o immaginari!

Ricordiamoci, però, che il Diavolo è un angelo, per quanto caduto nell’oscurità, rimane comunque parte della nostra natura e del nostro Essere, quindi anche il diavolo nei sogni diventa portatore di un messaggio.

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La possessione demoniaca nei sogni può essere vissuta come un’opportunità, quella di ricreare l’unione interiore tra le nostre parti in conflitto, affinché la nostra vera natura possa affermarsi nella sua totalità.

Noi siamo luce ed ombra, l’unico modo per illuminare un angolo buio è rischiararlo con la nostra luce, proviamo a guardare le nostre parti oscure, ad osservare un pugno per vedere che al suo interno c’è una mano, a vivere la sessualità come via per riconoscere tutti i colori dell’amore, a vedere nella nostra parte femminile un’occasione di osservazione e rigenerazione per il nostro essere, a trovare il nostro modo di essere creativi nella vita, a sentire che, pur non essendo un albero, possiamo essere una foglia, che non significa essere solo questo, ma espressione di un albero intero, quindi essere noi stessi come soggetti della nostra vita, individui che assumono la responsabilità del loro essere da soli, in coppia o in una comunità.

Che siano Angeli o Demoni, si tratta di potenti messaggeri che arrivano a noi, nello spazio onirico, per metterci in contatto con i nostri bisogni più profondi, per offrirci un ‘occasione di crescita, nel processo di riunificazione delle nostre luci e ombre.

Si tratta di un processo complesso, a volte doloroso, che può essere compiuto da soli o con l’aiuto di uno psicoterapeuta, che abbia imparato ad ascoltare i suoi Angeli, esorcizzandosi dalla loro possessione, in virtù di un’integrazione dei chiari scuri e che possa mostrare come, abbracciando le proprie ombre, si possa intensificare la propria luce.

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Autore: Scilla Battiato

La Dott.ssa Scilla Battiato è uno Psicologo e Psicoterapeuta specializzato in bioenergetica. Laureata in Psicologia ad Indirizzo Clinico e di Comunità presso l’Università di Urbino “Carlo Bò”, con il massimo dei voti. Specializzata in Psicoterapia Umanistica ad indirizzo Bioenergetico presso l’Istituto di Psicoterapia “Psicoumanitas” di Roma, con lode. Iscritta all’Albo degli Psicologi della Regione Puglia al Nr. 2486.

“Le mie emozioni sono come le vostre, i vostri pensieri sono come i miei, forse – se non lo avete già compiuto! – quello che ci distingue è l’aver fatto il viaggio, quello alla scoperta di sé!”