Psicologia Umanistica e Bioenergetica
Psicologia Umanistica, un nome dietro il quale c’è “semplicemente” l’idea dell’essere umano nella sua totalità, capace di muoversi nel mondo, orientato verso un fine.
Un uomo che non è solo un organismo regolato da un meccanismo di causa ed effetto, ma neanche di pulsioni interne inconsce, ma un “essere umano nel mondo”, che sente, vive e sperimenta ciò che accade nella vita di tutti i giorni, dandoli un significato.
L’attenzione è posta all’uomo, come totalità corporea, psico-emozionale e relazionale, e sulla fiducia che possa evolversi e sviluppare tutte le sue potenzialità, creatività e capacità di auto-realizzazione.
L’intervento terapeutico, in quest’ottica positivista, non mira solo a “riparare” il sintomo o una disfunzione, ma a promuovere lo sviluppo e la crescita personale dell’individuo, attraverso l’individuazione di significati nuovi e la costruzione di un progetto di vita autentico.
Assumendo l’unità mente-corpo, la Psicologia Umanistica si apre alla Bioenergetica, una forma di lavoro psicoterapico che associa all’analisi verbale l’intervento sul corpo, sulla base della convinzione del suo fondatore, A. Lowen, che quello che succede nella nostra mente riflette inevitabilmente quello che accade nel nostro corpo e viceversa.
Nella nostra infanzia, tutti abbiamo manifestato parti di noi (come sentimenti di rabbia, pianti, capricci ) che, poi, non sono state accettate e disapprovate dai nostri genitori, parti a cui, per mantenere l’amore – necessario alla sopravvivenza di un bimbo come il cibo – abbiamo dovuto rinunciare , insieme ai sentimenti ad essi associati. Questo richiede anche il blocco dell’emozione a livello corporeo, attraverso la contrazione dei muscoli deputati alla sua manifestazione.
A un sentimento rimosso corrisponde un blocco corporeo e psicologico: ad esempio, se io bimba piango a lungo perché ho paura e i miei genitori per questo mi sgridano e disapprovano, io rinuncio a questa parte di me, imparo che piangere è un comportamento che non va bene perché mi fa amare di meno, blocco il pianto, contraendo i muscoli della gola, del canale respiratorio e del viso, smetto di sentire la paura, attraverso il blocco del respiro per via della tensione muscolare.
Tutto questo diventa inconsapevole, tanto che, anche quando diventiamo adulti e non dovremmo avere più lo stesso bisogno di reprimere quell’emozione per avere l’approvazione e l’ amore dei nostri genitori, questo processo continua a limitarci.
La Bioenergetica propone un lavoro di esercizi di respirazione e scioglimento delle tensioni muscolari che lasci riemergere le emozioni intrappolate dalle tensioni corporee, affinché attraverso il loro vissuto l’individuo possa riappropriarsi delle parti di sé a cui ha rinunciato.